Sono un superfan di classifiche, playlist e recensioni; ma spesso mi rendo conto di quanto questo genere di contenuti sia progettato e pubblicato in modo da generare volutamente divisioni nette e puntuali indignazioni: la colonna portante di ogni insana strategia di comunicazione social.
Ogni volta che penso, realizzo e pubblico questo tipo di contenuti, l’obiettivo principale per me è allenare la capacità d’ascolto: ascoltare e analizzare quello che mi racconta il contenuto stesso, confrontarmi con altri gusti musicali, scoprire informazioni, dati e nuove tendenze…
Dopo l’ascolto dell’ennesima lettura polemica di una delle tante classifiche dei «migliori album del millennio» [chiaramente confezionata per innescare il suddetto circolo vizioso delle piattaforme social], ho provato, nei ritagli di tempo [leggasi «di notte»], a stilare una personale e complicatissima: «BEST 2K ALBUM… SO FAR*».
![Copertina della playlist «Best 2K Album... so far» con primo piano di Riccardo Urso e monogramma iR [ilRicky]](https://ilricky.com/wp-content/uploads/2025/05/ilricky-best-2k-album.jpg?w=736)
I principali parametri di valutazione sono stati: la qualità [come sempre opinabile, ma fino a un certo punto]; il numero di brani di un certo livello contenuti nell’album; l’importanza, il peso, l’innovazione, e i cambiamenti dell’album nello scenario musicale degli anni 2000.
Il dato più evidente in questa classifica emerge osservando l’anno di pubblicazione degli album presenti: tranne 4 eccezioni [Nick Cave, Fontaines D.C., Cure e David Bowie], le prime 30 posizioni sono occupate da album usciti tra il 2000 e il 2010.
Il 73% di questi, sono stati pubblicati nei primi 5 anni del nuovo millennio: poco prima della fondazione di Spotify e della successiva rivoluzione copernicana dello streaming musicale.
Leggo questo dato come un fisiologico e costante calo della qualità media dell’offerta musicale durante gli anni 2000… almeno finora.
Un calo che potrebbe riguardare, in generale, il più ampio settore dell’offerta contemporanea di contenuti, nel quale l’aumento spropositato della quantità è oggettivamente e statisticamente correlato all’abbassamento e alla standardizzazione della qualità media dell’offerta.
A questo punto, visto che si avvicina il giorno dell’annuale appuntamento con il «Concertone del Primo Maggio» [a proposito di qualità calante], questo, se vuoi, è il link alla playlist nella quale ho selezionato 1 canzone per ogni album; dal migliore [«Kid A» dei Radiohead], al meno migliore:
Se ti va, fammi sapere di quali album, secondo te, mi sono clamorosamente dimenticato…
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*Dalla classifica sono stati esclusi gli album rap e tutti quelli italiani, perché altrimenti il compito sarebbe stato ancora più difficile.

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