Da qualche anno i miei acquisti di album in CD o vinile si limitano praticamente a qualche titolo non disponibile in versione liquida. Da quando esiste Spotify, ascolto sempre più spesso playlist o singoli brani, piuttosto che interi album di uno stesso artista.
Quindi ogni fine anno mi risulta difficile valutare gli album musicali più belli pubblicati durante gli ultimi dodici mesi. Nel 2020, annata decisamente particolare, avevo apprezzato molto The Night Chancers di Baxter Dury; ma il mio album preferito è stato sicuramente A Hero’s Death degli ormai confermatissimi Fontaines D.C.. Tra gli italiani, invece, la mia preferenza assoluta e ascoltatissima è stata Merce Funebre di Tutti Fenomeni.

Il migliore album del 2021, secondo il mio opinabilissimo parere, è New Long Leg, il debutto dei londinesi Dry Cleaning dopo il discreto successo dei primi EP pubblicati nel 2019. Dovendo etichettare il genere di questa band formatasi dopo una serata di karaoke nel 2018, direi che siamo nel mondo di quel post-punk che sta rivivendo negli ultimi due/tre anni, ma con un’attitudine un po’ più raffinata e artistica, grazie soprattutto allo stile e alla voce della cantante/parlante Florence Shaw.
In un’ipotetica classifica dei migliori album del 2021, sicuramente metterei sul podio: Sympathy for Life dei Parquet Courts e As The Love Continues, sicuramente il miglior disco dei Mogwai dopo i capolavori dei primi anni 2000.
A seguire, direi Delta Kream, la rivisitazione di alcuni classici del blues ad opera dei Black Keys: anche in questo caso, probabilmente il lavoro più riuscito dopo i dischi degli esordi.
E poi sicuramente il nuovo album degli IDLES (CRAWLER), il divertente e ballabile Welfare Jazz degli svedesi Viagra Boys e l’interessante EP Dark Days dei debuttanti Yard Act.
La canzone top del 2021, per me è Leafy dei Dry Cleaning; mentre, tra le italiane, sicuramente hiver di Iosonouncane, tratta da un altro album veramente particolare e superinteressante.
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